Otello. Realtà interna vs. realtà esterna
Otello è un dramma che si può prestare sotto diversi punti di vista. Il protagonista si fa convincere dal suo crudele alfiere Iago che la moglie Desdemona gli è infedele. Iago instilla in lui il dubbio sulla fedeltà della moglie e partire da un semplice fazzoletto di Desdemona, che lui ha fatto finire nelle mani di un'altra persona. Questo fazzoletto sarà l'unica prova del fatto che Desdemona ha avuto contatti con uomini al di fuori del marito, prova che verrà ingigantita da Iago. A quel punto inizia la gelosia di Otello, che arriverà a prendere il controllo delle sue azioni. Il tragico epilogo è generato dall'abilità manipolatoria di Iago e dal fatto che Otello si lasci manipolare da lui, più specificatamente Otello confonde la propria realtà interna con quella esterna. Iago instilla nella mente del suo superiore pensiero malefico: Desdemona lo tradisce. Otello pensa che la donna si veda con altri uomini, pensa sia una donna lussuriosa, bugiarda, meschina, pensa che si burli di lui, che non lo rispetti, che non lo ami. Pensa. La realtà esterna dice invece il contrario: Desdemona è una donna devota, innamorata, fedele e di sani principi. Otello decide di mettere da parte ciò che vede in lei, ovvero una donna discreta e adorante, ascoltando i falsi consigli dell'alfiere e infine ascoltando solo ciò che gli dice la sua mente alterata, la mente di un uomo improvvisamente diventato diffidente, cieco a ciò che vede, ma solo interessato solo a cogliere indizi - anche deboli e fiacchi - che confermino a tutti i costi l'idea di partenza, ovvero che è stato tradito.
Tutti noi abbiamo una realtà interna, con elementi piacevoli e non, anche molto strampalati volendo.
Otello risulta disfunzionale perché dimentica che la realtà nella quale vive è diversa da quella interna e il suo mancato esame di realtà è dovuto a una mancata distinzione fra i suoi pensieri e quello che ha di fronte.
