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Mood congruity effect

  • Immagine del redattore: Tancredi Pascucci
    Tancredi Pascucci
  • 8 dic 2014
  • Tempo di lettura: 1 min

Una delle domande ricorrenti di individui con disturbi d'ansia e dell'umore è: perché non ne esco mai? Perché molti pazienti, pur trovandosi in una condizione di sofferenza,preferiscono mantenere una coerenza fra i propri stati mentali e ilmodo in cui leggono il mondo circostante. Anche se, pur di salvaguardare tale coerenza ne pagano le conseguenze in termini di sofferenza dovuta all'ansia, alla depressione o a un attacco maniacale che potrebbe distruggere la persona e coloro che la circondano. Vi sarà capitato di prediligere film, musiche o libri depressivi in periodi neri o di opere note per dare la carica quando volete stare su di giri. Il mood congruity effect è ciò che ci spinge a ricercare nel mondo ciò che conferma il nostro stato mentale, trovando queste informazioni con maggiore facilità grazie all'attenzione selettiva. Tutte le emozioni hanno un senso e una loro funzionalità: l'ansia serve a farci stare attenti, l'euforia a stare attivi, la depressione a essere consapevoli dei nostri errori. Provate a dire a un depresso di stare su con la vita, o a un bipolare in fase maniacale di darsi una calmata o a un asioso di non preoccuparsi. Vi manderà a quel paese. Il mood congruity effect ci permette di sottolineare queste emozioni. Peccato che continui a sottolinearle anche quando non servono più e sono anzi disfunzionali!


 
 
 

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